giovedì 18 ottobre 2007

Democrazia 2.0


Quest'anno, assistendo sulla Cnn al grande evento del pubblico confronto tra i pretendenti democratici alla Casa Bianca, le classiche tribune elettorali viste finora di colpo sono sembrate vecchie, vecchissime. Hillary Clinton, Barack Obama e John Edwards hanno risposto alle domande degli utenti di YouTube. Insomma, democrazia partecipativa in stile Web 2.0. E' stato un grande show, a cui non è mancato neanche il classico fuori programma: ad un certo punto sul maxi video collegato online è comparso un bebè e i candidati sono sembrati chiedersi: "E questo ora cosa vorrà?". Internet di colpo protagonista della comunicazione politica. Tanto da poter pure prendere un po' in giro gli aspiranti presidenti degli Stati Uniti d'America.

10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Il rapporto tra blog e democrazia è molto complesso, e possibile portatore di evoluzioni rivoluzionarie sui nostri sistemi politici.
Quanto accaduto alla Cnn è solo un esperimento, in cui le domande sì vengono dal basso, ma è ovvio che sono filtrate da una redazione: nel momento in cui esiste un filtro, è difficile parlare di web 2.0.
Le strutture di internet sono capaci di ben altro. Pensiamo al blog di Beppe Grillo, che, nonostante si sia ridotto al balcone di Palazzo Venezia, è comunque riuscito a portare in piazza 300000 persone: è la prima volta che il web riesce ad avere una simile incisività all'interno di un discorso politico.
Gli sviluppi?
Noi viviamo in democrazie rappresentative - rappresentative perchè c'è qualcuno che parla in nostra vece. Questo non è che un retaggio di tempi passati, in cui vi era scarsa mobilità, e se si voleva parlare si doveva affidare a qualcuno il proprio messaggio.
Nel momento in cui ognuno di noi può, come avviene oggi, parlare con chiunque e in qualsiasi momento, che cosa potrebbe accadere alla rappresentanza parlamentare? Perchè tu dovresti prendere tanti soldi per fare quello che io da solo sono capace di fare anche meglio di te?
Internet, in sostanza, potrà minare le basi delle nostre strutture politiche. A meno che i rappresentanti non riescano a giustificare il loro ruolo con motivazioni differenti.
Insomma: siamo solo all'inizio delle possibili contaminazioni tra politica e web 2.0.

19 ottobre 2007 alle ore 04:04  
Blogger Domenico Zurlo said...

Va bene che è l'era di Internet, ma certe cose succedono solo in America...

Ve li immaginate Berlusconi e Prodi, Casini e Rutelli, Veltroni e Fini che rispondono agli utenti di YouTube? E che magari sorridono di fronte ad un bebè capitato lì (non si sa quanto) per sbaglio?

Sinceramente...io no. Chissà per quanto tempo dovremo ancora sorbirci i salotti di Vespa, le "scomode" domande di Floris e le aspre critiche a Santoro (qualsiasi cosa faccia).

20 ottobre 2007 alle ore 00:56  
Blogger Michele Cipriani said...

il commento di Michele

20 ottobre 2007 alle ore 01:45  
Blogger Fabio said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

20 ottobre 2007 alle ore 02:01  
Blogger Fabio said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

20 ottobre 2007 alle ore 02:35  
Blogger Chiara Di Mizio said...

Ho scelto questo video http://www.youtube.com/watch?v=7AD2eD42qow: riguarda il duello tv tra Berlusconi e Prodi in occasione della campagna elettorale 2006. Nel mio blog avevo precedentemente commentato il terzo video, quello sulle domande degli utenti di YouTube ai candidati per le presidenziali USA. In questo modo ho voluto fare un paragone tra la comunicazione politica italiana e quella statunitense.

20 ottobre 2007 alle ore 02:42  
Blogger Ermanno said...

eUn bambino irrompe con le sue risate nel dibattito televisivo tra i candidati alle primarie democratiche americane. Tutti, pubblico e candidati compresi, a ridere sbigottiti. Pur trovandoci anche noi nell'era di Internet, non siamo ancora in grado di offrire al mondo uno spettacolo del genere, vero o organizzato che sia. Con i toni aspri della nostra classe politica, una risata in più non farebbe certo male...

20 ottobre 2007 alle ore 02:51  
Blogger Fabio said...

Usa, campagna per le presidenziali del 1960. Per la prima volta nella storia i due candidati, Nixon e Kennedy, si confrontano davanti alle telecamere. Una rivoluzione nel campo della comunicazione politica. Una rivoluzione che porterà una nuova, importante, componente nelle moderne campagne elettorali: la "televisività".
Giorni nostri. Campagna per le primarie dei Democratici negli Stati Uniti. I pretendenti conducono la loro corsa online: la rivoluzione di questo inizio secolo, sempre in ambito politologico, si chiama internet. E offre maggiori colpi di scena.
In un dibattito sulla Cnn, tanto per fare un esempio, la trasmissione viene interrotta dalla risata di un bambino apparso sul maxischermo allestito per ricevere i quesiti degli utenti di Youtube. E tutti giù a ridere, candidati e pubblico. "Che simpatico bebè", avranno pensato, tra gli altri, i candidati.
Chissà, magari quel bambino stava ridendo proprio di loro...

20 ottobre 2007 alle ore 06:55  
Blogger SALVATORE said...

ho scelto un video che contiene la riflessione di un esperto di comunicazione, che ha creato la prima tv via web, senza canoni e accessibile a tutti. Forse è un nuovo strumento di democrazia? intanto il video suddetto ci mostra le sue idee sull'importanza dei blog. Breve e conciso. non certo come me!

22 ottobre 2007 alle ore 07:18  
Blogger SALVATORE said...

Anche la politica italiana scopre la potenzialità del web!
guardate questo filmato

26 ottobre 2007 alle ore 07:55  

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