lunedì 22 ottobre 2007

Chinatown Today


E' online la prima puntata di Chinatown Today firmata dai ragazzi di Lab Iulm. CLICCANDO QUI POTETE APRIRLA DIRETTAMENTE IN UNA FINESTRA VIDEO. Il tema della puntata è: i cinesi e Internet.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Che il local possa farsi global è certamente interessante (e a proposito vedere http://googleitalia.blogspot.com/2007/10/quando-google-earth-incontra-youtube.html). Ma in questo modo non credo che vengano sfruttate le potenzialità sociali della rete. L'idea che è sotto al telegiornale di quartiere è quella di internet come un'immensa autostrada, in cui io posso comunicare a te qualcosa: c'è sempre un utente attivo e uno passivo. Qualitativamente, non c'è differenza tra il telegiornali della Cbs trasmesso su podcast e quello fatto a S. Salvario.
Seguendo questo ragionamento, la rete non è qualcosa di vivo.
Più interessante sarebbe, forse, un telegiornale vero fatto tramite una rete, in cui il soggetto non porta al mondo un prodotto fatto e finito, ma un pezzo modificabile. Internet e la tecnologia mi danno le possibilità di trasformarmi in un inviato da qualche parte nel mondo: una persona fa un servizio su quanto accade in un Paese, un'altra in un altro, e così via. Il discorso, ovvio, continua a valere se sostituiamo i Paesi con le regioni, ad esempio quelle italiane. Ognuno è nel posto, conosce meglio i fatti di qualunque giornalista arrivato da lontano, e sarà capace di meglio comprenderli e riportarli. Tramite un sistema di voto, come su Digg, un telegiornale potrebbe essere fatto in qualsiasi momento, ovunque io sia, e questo senza nessun intervento di una direzione editoriale, ma solo attraverso il giudizio degli utenti. I quali saranno spinti ad approfondire essi stessi certi fatti, perchè interessati, o magari spinti da una particolare intuizione o legame da essi colto. Insomma, un continuo work in progress.
Un telegiornale su Chinatown, per quanto guidato da un ideale nobile, mi pare un esercizio un pò fine a sè stesso: realisticamente, chi potrà mai essere veramente interessato a guardarlo dall'inizio alla fine? Io no. Mentre se mi trovassi di fronte ad un'offerta varia di servizi da cui scegliere per comporre il mio telegiornali personale, la cosa sarebbe più stimolante e interessante. E se sono pigro, e non mi va di scegliere, mi affido al giudizio degli utenti.
Il web 2.0 ci insegna che se i prodotti offerti non sono modulabili dall'utente, secondo i suoi gusti, non valgono nulla: la caratteristica fondamentale del nuovo web non è il posso-farlo-anche-io, ma voglio-partecipare-anche-io.

23 ottobre 2007 alle ore 14:40  

Posta un commento

<< Home

--------------------------------------------------------------------------



NON SOLO SABATO